NON STAREMO A GUARDARE!

In relazione allo Schema di Regolamento dell’autonomia didattica, firmato dal Ministro Zecchino, l’Unione Degli Universitari esprime la propria pesante indignazione per un provvedimento che, non risolvendo da solo nessuna delle contraddizioni del sistema formativo superiore, si rivela escludente e penalizzante per la stragrande maggioranza degli studenti universitari.

La mediazione che ha portato al superamento della canalizzazione non soddisfa il sindacato studentesco. Nello schema trova, infatti, conferma, all’articolo 6, lo sbarramento tra la laurea triennale e quella specialistica e non esiste alcuna garanzia che il primo titolo sia spendibile sul mercato del lavoro. Invece si subordina ugualmente l’accesso alla laurea specialistica al superamento di selezioni decise nelle forme dagli atenei.

In questo modo, il rischio che la nuova articolazione degli ordinamenti non raggiunga gli obiettivi desiderati (titolo triennale spendibile nel mercato del lavoro e conseguente aumento del numero dei laureati), viene scaricato come sempre sulle spalle degli studenti. A questo si aggiunge: la conferma dell’obbligo di frequenza (che è una gravissima discriminazione degli studenti lavoratori), la mancanza di strumenti che permettano di individuare a livello nazionale il valore dei crediti (elemento questo che mette in discussione il valore legale del titolo di studio) e, paradossalmente, la compromissione della mobilità degli studenti tanto decantata dai riformatori.

ESSI RIVENDICANO

1) IL RITIRO DEL DECRETO ZECCHINO

2) IL BLOCCO IMMEDIATO DELL’AUMENTO DELLE TASSE

3) MASSICCI INVESTIMENTI CHE RIBADISCANO IL CARATTERE PUBBLICO

DELL’UNIVERSITA’.

4) 200.000 BORSE DI STUDIO ENTRO IL 2000

5) 100.000 POSTI LETTO IN PIU’ PER I FUORI SEDE E CONTRATTI DI AFFITTO

REGOLARI

6) CONTRATTUALIZZAZIONE DEL RAPPORTO PI LAVORO E AUMENTO DEL MONTE

ORE DEDICATE ALLA DIDATTICA DEI DOCENTI UNIVERSITARI

Andrea Lobina